5 Paesi, 3 continenti e 11.205 km in solitaria. È questa l’impresa che il 10 ottobre ha visto coinvolto Risen, il più veloce ultraleggero al mondo, partito dall’Italia e volato sopra le Canarie, Capo Verde, Rio de Janeiro e l’Uruguay dove è atterrato il 18 ottobre.
In questa epica traversata anche DSPM ha avuto un ruolo attivo e, con l’ingegnere Riccardo Romanelli, scopriamo i dettagli. Prima però scopriamo cos’è Risen e qualche dettaglio in più su questa impresa straordinaria.
Risen: le caratteristiche tecniche
Alberto Porto, pilota e ingegnere progettista del velivolo, ha potuto sorvolare i cieli con uno degli ultimi ritrovati in fatto di ultraleggeri:
· Realizzato interamente in materiale composito;
· Peso a secco di 297 kg;
· Una apertura alare di 9 m;
· VNE di 350 km/h;
· GPS satellitare;
· connessione WiFi.
Sono queste le principali caratteristiche del Risen che gli hanno permesso di affrontare una traversata in tempi più brevi rispetto a quelli previsti e stabilire il record mondiale di velocità della classe RAL2T certificato dalla FAI (Féderation Aéronautique Internationale) di 323,82 km/h.
Altro vantaggio è stato quello relativo all’aerodinamica. Un ultraleggero standard con un raggio di circa 1.100 km (595 NM) avrebbe bisogno, per il tragitto Italia-Uruguay, di circa 16 fermate per il rifornimento ma, lo studio che ha portato alla realizzazione del Risen, ha messo in primo piano l’aerodinamica riducendo il consumo di carburante al minimo programmando solo due fermate (una su Gran Canaria e l’altra a Cabo Verde)
Curiosità: il viaggio non è stato scelto in modo casuale, ma si rifà a quello di Italo Balbo (1896-1940), aviatore e politico italiano, che partì da Orbetello per giungere a Rio De Janeiro.
Risen e DSPM Industria: l’unione fa la forza
Come anticipato ad inizio articolo, abbiamo voluto approfondire l’intervento di DSPM Industria in questo record e abbiamo fatto alcune domande a Riccardo Romanelli.
Come siete entrati in contatto con il team Risen?
Conosco personalmente Alberto Porto dal 2000, tempi delle edizioni di Coppa America ad Auckland e successivamente a Valencia con il team Victory Challenge Sweden. Lui era responsabile della CFD (Computational Fluid Dynamics) e ricerca fluidodinamica e noi di DSPM Industria responsabili del Test & Measurement.
Abbiamo condiviso la progettazione estrema, supportata dalle misure sperimentali, analizzando dati misurati da oltre 200 sensori disposti dalla testa d’albero (32 metri di altezza) alle appendici alari sul bulbo, immerso a 4 metri di profonditá.
Il progetto Risen è la logica applicazione delle competenze di Alberto, senza dubbio un fuoriclasse in tema di progettazione ed ottimizzazione aerodinamica.
Che tipologie di studi e analisi avete effettuato?
Quando è partito il progetto Risen sono stato interpellato per quanto riguardava gli aspetti di misura: sensori e metodi ottimali per affrontare le problematiche dei test strutturali e rilievo delle performance di volo. Abbiamo definito un piano che garantisse il massimo rigore nella qualitá dei dati da ottenere ed al tempo stesso rispettasse le esigenze dei tempi e budget del progetto.
Come ha contribuito DSPM Industria in questa grande impresa?
Ci siamo occupati delle misure di deformazione e carico nei test strutturali eseguiti sul primo velivolo prototipo. La soluzione adottata, basata su servoaccelerometri e servoinclinometri ci ha permesso di mappare tutta la struttura e ricavare i dati di tipo statico e dinamico in meno di 2 giorni di test.
Questo attivitá ha permesso di validare la bontá del progetto strutturale, decisamente avanzato ed estremizzato in termini di rigidezza/peso e tecnica costruttiva.
Puoi spiegarci come, i vostri dispositivi, hanno aiutato tutto il team durante il viaggio?
Il Risen oltre alla completa strumentazione avionica che permette di gestire la navigazione ed i parametri di volo è equipaggiato con sensori che misurano la posizione delle superfici di governo. In questo modo vengono fornite le informazioni necessarie al pilota automatico e controllate le manovre in fase di decollo ed atterraggio.
DSPM Industria ha fornito i sensori, effettuando l’ottimizzazione delle caratteristiche e analisi di affidabilitá.
In caso di guasto, come sarebbero intervenuti i vostri dispositivi?
Il velivolo ha strategie che si basano sul concetto di fail safe dei suoi componenti principali e la sensoristica che è coinvolta nel controllo delle superfici di governo e parte integrante della strategia.
Avete altri grandi imprese da seguire in futuro?
Il livello di competenze trasversali che DSPM Industria ha acquisito fornendo e sviluppando soluzioni di misura in ambito ricerca, sperimentazione e produzione ci permette di affrontare problemi di misura complessi in ambiti molto diversi tra loro: che si tratti di sensori progettati per applicazioni spazio o sistemi di misura per linee automatiche di assemblaggio.